Marche: l?appalto non più l’unico modo per affidare i servizi
Marche: l?appalto non più l’unico modo per affidare i servizi

La Regione Marche predisporrà nuovi atti nel senso del superamento dell’appalto come strumento unico di affidamento dei servizi alle cooperative sociali.

E’ quanto emerso da un importante seminario organizzato dal “Consorzio per l’alta formazione e lo sviluppo della ricerca scientifica in diritto amministrativo” di Osimo assieme all’assessorato alle politiche sociali della Regione Marche il 2 e 3 febbraio scorsi presso la sede dell’Istituto Campana.

Un evento a cui hanno preso parte oltre 100 tra operatori sociali dei comuni, coordinatori di ambito, lavoratori delle cooperative impegnati nei servizi sociali, rappresentanti delle Ipab e dirigenti regionali.

Il tema era proprio quello degli affidamenti dei servizi alle cooperative sociali su cui hanno parlato esperti giuristi come Chiara Fabrizi dell’”Autorità di vigilanza sui contratti pubblici”, Franco Dalla Mura, avvocato amministrativista di Verona ed esperto di politiche sociali, Galileo Omero Manzi, avvocato amministrativista e Fabrizio Lorenzotti docente di Diritto amministrativo e consulente della Regione Marche.

Sono intervenuti anche esperti della cooperazione sociale di Legacoop (Paola Menetti), di Confcooperative (Simone Brunello) e di Unci (Maria Pia Zitti) assieme rappresentanti di enti locali Guliano Tacchi per i Coordinatori di ambito e Franco Pesaresi per i Comuni.

Si è trattato di un confronto importante finalizzato a prendere in esame modalità di affidamento differenti da quella tradizionale dell’appalto come quella della concessione di pubblico servizio, dell’accreditamento e degli accordi procedimentali finalizzati a dare sostanza giuridica alla co-progettazione tra pubblico e privato.

Sono state anche illustrate esperienze di altre regioni come l’Emilia Romagna per quanto riguarda l’accreditamento e il Veneto relativamente agli accordi di co-progettazione.

A conclusione del convegno il dott. Giovanni Santarelli, Dirigente regionale responsabile dei rapporto con l’associazionismo e il terzo settore, ha elencato i percorsi di lavoro che la Regione intenderà portare avanti e che vedranno la modifica di atti relativi alle modalità di esternalizzazione affiancando a strumenti di diritto privato quali il convenzionamento diretto, le clausole sociali, le procedure di gara aperte e riservate anche strumenti di diritto pubblico quali la concessione, gli accordi procedimentali e l’accreditamento istituzionale.

Le centrali cooperative e i tecnici degli enti locali nonché i rappresentanti delle Ipab si sono espressi favorevolmente al percorso invitando la regione a procedere da subito alla stesura degli atti previo coinvolgimento degli stessi in corso d’opera.

E’ stata altresì ribadita la necessità di procedere ad una nuova legge regionale di riordino del sistema assistenziale la cui attuale risale al 1988 e non tiene conto dei grandi sviluppi del sistema delle politiche sociali dopo l’approvazione ed entrata in vigore della legge 328/00


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