Manovra-bis. Le reazioni delle parti sociali
Manovra-bis. Le reazioni delle parti sociali

Interlocutorio l’incontro del governo con le parti sociali: cautela nei commenti di Cisl e Uil, come anche da parte di Confindustria. Attacca invece la Cgil, che parla di delusione e non esclude l’ipotesi di uno sciopero generale.

Le manovre concrete arriveranno fra alcuni giorni, ma il fronte unito che ha visto sindacati e imprese insieme per spingere il governo ad agire dovrà fare i conti con le singole reazioni alle misure assunte dall’esecutivo. I commenti dopo il vertice di Palazzo Chigi sono improntati alla cautela, con l’eccezione della Cgil che con il suo segretario generale, Susanna Camusso, parla di "incontro non all’altezza dei problemi da affrontare e della trasparenza che sarebbe necessaria", e non esclude lo sciopero generale se verrà confermato "lo schema della manovra", bollata come "iniqua". Una scelta, quella dello sciopero, che Cisl e Ugl fanno già sapere di non condividere: "Non è questa la soluzione", dice il leader della Cisl, Raffaele Bonanni mentre afferma che sull’incontro con il governo non si aspettava "né più né meno" di quanto poi avvenuto. Il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, ribadisce dal canto suo la necessita fare in fretta e parlando a nome di tutte le parti sociali spiega: "Tutti noi abbiamo sottolineato la necessità dell’urgenza vista la situazione dei mercati finanziari, perché il Paese ha bisogno che si faccia presto e bene". I criteri che la manovra deve rispettare sono "rigore ed equità". Nei prossimi giorni partiranno intanto i primi tavoli tematici tra governo e parti sociali su lavoro e infrastrutture. I tavoli su sviluppo e infrastrutture saranno attuati con la presenza dei ministri Paolo Romani e Altero Matteoli, mentre quello sul mercato del lavoro nel privato e nel settore pubblico vedrà la partecipazione dei ministri Maurizio Sacconi e Renato Brunetta.

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