La crisi si fa sentire, anche sui conti dell’Inps. L’istituto previdenziale italiano, a fronte di un miliardo e 855 milioni di euro di entrate, ha registrato per il 2008 spese per 4 miliardi e 241 milioni.
Motivo dello “sbilancio”? Come ha spiegato ieri a Cagliari Salvatore Putzolu, direttore regionale dell’Inps, l’ente si è dovuto impegnare, e non poco, sul fronte del sostegno al reddito. IL LAVORO. Notevole l’incremento del ricorso agli ammortizzatori sociali e alle domande di disoccupazione, che hanno fatto registrare un boom nei primi sei mesi del 2009: la cassa integrazione guadagni ha avuto un aumento pari al 27% tra 2007 e 2008, per poi raggiungere un +75% tra il 2008 e il 2009 con oltre 5.296.732 ore autorizzate tra Cig ordinaria (+86%) e straordinaria (+71%). Sale anche il numero delle domande di disoccupazione ordinaria e con requisiti ridotti, presentate tra 2008 e 2009 nel periodo gennaio-giugno: si passa da 13.459 a 21.178 per le prime (+57%) e da 36.883 a 37.443 (+2%) per le seconde. LE PENSIONI. La Sardegna, insomma, si conferma terra di disoccupati e di pensionati. I dati dell’Inps, illustra Putzolu, «mostrano un aumento del 6% rispetto al 2007, pari a 3,534 miliardi di euro, per il pagamento delle pensioni di tutte le categorie. Il numero delle pensioni erogate cresce, invece, del 2,17%, con una fetta significativa di 6.152 in più per le pensioni di invalidità civile, passate da 80.311 del 2007 a 86.463 del 2008». LE AZIENDE. Inoltre, sono quasi 29,5 milioni di euro i contributi evasi e scoperti nel 2008 dall’attività di vigilanza degli ispettori dell’Inps della Sardegna: circa 16 milioni per lavoro nero (+13,89 rispetto al 2007) e circa 13,6 milioni per altre irregolarità (- 19,59% in rapporto al 2007). Su 2.481 accertamenti effettuati, 2.242 aziende e lavoratori autonomi sono risultati irregolari (circa il 90%). «Il numero troppo limitato degli ispettori», precisa il presidente del Comitato regionale Inps Sardegna, Giovanni Basciu, «purtroppo non permette un’efficiente e corretta operatività». IL PRECARIATO. Sul fronte occupazionale, infine, si assiste a un aumento del 14% dei lavoratori a tempo determinato (da 14.918 del 2007 a 17.011 del 2008) e un calo del 4,3% di quelli a tempo indeterminato (da 7.014 a 6.709). Rispetto ai contratti di collaborazione, si nota un balzo del 7% dei professionisti ( da 4.766 a 5.080), dell’8% dei collaboratori (da 108.408 a 116.699) e del 6% dei committenti (da 22.646 del 2007 a 23.998 del 2008).
Unione sarda, 24 luglio 2009