Friuli: cooperative sociali in piazza contro i tagli
Friuli: cooperative sociali in piazza contro i tagli

Agci-Solidarietà, Federsolidarietà-Confcooperative e Legacoopsociali si ritroveranno il 15 dicembre sotto il palazzo del Consiglio dove si procederà alla discussione della legge finanziaria regionale.

La cooperazione sociale del Friuli Venezia Giulia scende in piazza per chiedere di fermare il drastico taglio al settore previsto dalla finanziaria regionale. Per dire no al provvedimento Agci-Solidarietà, Federsolidarietà-Confcooperative e Legacoopsociali si ritroveranno martedì 15 dicembre alle 8 del mattino in piazza Oberdan a Trieste, proprio sotto il palazzo del Consiglio dove si procederà alla discussione della legge. "Si parla di tagli del 43% dei già contenuti finanziamenti concessi negli anni precedenti – fanno sapere in una nota le tre organizzazioni -. Questo potrebbe portare alla crisi generalizzata di un settore composto da 9 mila soci nella regione, di cui mille svantaggiati, in 200 cooperative sociali".

Se il provvedimento venisse confermato, secondo le tre organizzazioni porterebbe a una brusca frenata per "una realtà che negli anni è cresciuta per quantità e qualità e che oggi dà lavoro nella nostra regione a migliaia di persone, gestendo una buona parte dei servizi sociali regionali e inserendo nel lavoro migliaia di disabili, ex utenti psichiatrici e non solo". Per gli organizzatori della protesta è inoltre evidente un paradosso, dovuto al fatto che "la giunta Tondo ha lodevolmente mantenuto intatto il finanziamento per il sociale, mentre la cooperazione sociale che è un pezzo determinante di questo settore viene pesantemente colpita". Se a questo si aggiunge la tendenza da parte delle amministrazioni pubbliche a ridurre sempre di più le basi d’asta per gli appalti, emerge una condizione di reale difficoltà per il settore. Inoltre, i tre sindacati lamentano "una crescente difficoltà di confronto con l’amministrazione, dovuta anche al fatto che dobbiamo rapportarci con sei diversi assessori".

Se si verificasse la temuta crisi del settore, a rimetterci sarebbero soprattutto le famiglie, "tutte quelle famiglie che in questi anni hanno visto qualche loro caro inserito al lavoro dopo avere trovato tutte le porte chiuse. Una cooperazione sociale debole, costretta alla crisi, comporterebbe una minore qualità nei servizi e nelle opportunità di lavoro". La manifestazione di protesta inizierà alle 8 con una "Colazione sociale" grazie alla quale a tutti i consiglieri regionali verranno offerti i prodotti di alcune Coop sociali di inserimento lavorativo.


 

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