Campagna latte, dato positivo per allevatori e prezzo pecorino Dop
Campagna latte, dato positivo per allevatori e prezzo pecorino Dop

Campagna latte 2022/2023, dato positivo per gli allevatori. Per il Pecorino prezzi migliori delle Dop italiane.

La campagna latte 2022/23 è stata caratterizzata da un segno fortemente positivo sia sul riconoscimento del pagamento latte agli allevatori, sia sulle vendite del formaggio, con il pecorino romano che ha spuntato prezzi in assoluto migliori delle DOP italiane e conseguentemente mondiali. Il dato è stato illustrato nel corso della conferenza stampa convocata da Legacoop Sardegna cui hanno partecipato il direttore di Legacoop Daniele Caddeo, il presidente regionale e vicepresidente nazionale Claudio Atzori, i presidenti delle coop Salvatore Pala, Renato Illotto, Salvatore Palitta e Giannetto Arru Bartoli.

Nelle ultime tre annate il mercato del Pecorino ha conosciuto una crescita e una remunerazione mai cosi alta: è fondamentale, in questo periodo per la campagna 2023/24, fare una valutazione su cosa si prospetta, dati alla mano, su cosa si può fare per evitare situazioni di difficoltà di cui il comparto non sente il bisogno. Per quanto concerne le vendite 2023, da febbraio a maggio il prezzo a chilogrammo del pecorino romano,  si è tenuto stabile a euro 14,05, avendo una leggera contrazione da giugno ad oggi, che definiremo fisiologica, visto che il prezzo rimane sempre saldo oltre i 13 euro. Questa  contrazione sul prezzo di vendita, dovuto soprattutto al calo dei consumi in generale e all’ aumento del 12,26% della produzione della campagna casearia trascorsa pari a 40mila quintali in più, e l’ aggiungersi del divario importante rispetto ai prodotti grana vaccini ( Parmigiano Reggiano e Grana Padano ), rende necessario impostare una preventiva organizzazione della prossima campagna, oltreché,  una valutazione attenta sugli scenari futuri e sullo sviluppo dei mercati esteri, soprattutto asiatici.

In questa annata le cooperative di trasformazione , hanno fatto registrare una remunerazione ai soci sopra l’euro e 80, con punte sopra i 2 euro, di gran lunga superiori rispetto ai pagamenti fatti dagli industriali.  La leggera contrazione dei prezzi pertanto non deve spaventare,  alcune soluzioni possono essere percorse con la diversificazione del prodotto con formaggi diversi dal Pecorino Romano (che negli ultimi anni non hanno  goduto dello stesso risultato), la diversificazione con lo stesso Pecorino Romano in tutte le sue declinazioni: la lunga stagionatura, col latte di montagna, col latte crudo, con la continua diminuzione di sale, e tutto quello che appartiene ai confezionati che salvo alcune aziende, vengono vendute le forme intere delegando il business ai grandi confezionatori del continente che a quel punto determinano i prezzi negli scaffali dei negozi.

E’ auspicabile quindi, un atteggiamento responsabile da parte di tutti gli attori della filiera, ci si auspica un comportamento corretto sul mercato,  senza svendite sotto prezzo. La crisi del 2019 venne superata anche attraverso l’ individuazione di un prezzo sotto il quale non si poteva scendere, affinché già dai prossimi mesi si governi il mercato in maniera positiva, coerente e soprattutto responsabile.

Tale presupposto migliorerebbe ancor di più le condizioni economiche delle singole imprese, invertendo quel processo ormai noto legato allo spopolamento delle campagne e al ricambio generazionale. Il settore ma anche e soprattutto i mercati di riferimento, hanno necessità di stabilità e coerenza per potersi esprimere al meglio e solo con una ampia ed adeguata visione comune si possono raggiungere gli obbiettivi sperati.

«Oggi facciamo il punto a tre anni dall’avvio di un percorso che ha visto una crescita nel prezzo del pecorino e nella remunerazione del latte, con un vantaggio per i cooperatori – ha detto Daniele Caddeo, direttore generale di Legacoop Sardegna – oggi abbiamo deciso di fare questa iniziativa alla presenza dei rappresentanti delle cooperative per spiegare com’è andato il mercato».

Claudio Atzori, presidente di Legacoop Sardegna e vice presidente nazionale ha posto l’accento sui risultati e sul cambiamento.

«Il mondo ha dato un notevole alla crescita di questa regione, 220 paesi della nostra Regione dove sono prime attività economiche e comparto che ha trasformato la storia – ha detto Atzori -. Molti giovani stanno tornando nelle aziende di famiglia con la laurea in tasca e molte imprese stanno andando verso la sostenibilità».

Salvatore Palitta, presidente della Cooperativa Concordia ha illustrato i dati positivi e parlato della importante crescita del settore. Renato Illotto, cooperativa Cao di Oristano, ha analizzato aspetti positivi e negativi della situazione. Intervento anche di Salvatore Pala che ha parlato del ritardo nel ricambio generazionale e della necessità di un ammodernamento delle aziende. Giannetto Arru Bartoli, vice presidente del Consorzio di tutela del pecorino Romano, ricorda che la leggera flessione degli ultimi mesi non deve far preoccupare ma far essere responsabili sulla stabilità del prezzo. Ancora oggi, ha detto, manca un prodotto di otto mesi nel grattugiato del mercato americano.

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