50.000 italiani emigrano ogni anno. 100.000 i sardi all?estero.
50.000 italiani emigrano ogni anno. 100.000 i sardi all?estero.

La Fondazione Migrantes: oltre 4 milioni di connazionali all’estero, le partenze superiori agli arrivi. Le mete sono Londra, Berlino, Barcellona, New York. Continua la fuga di cervelli, lasciano persone con alta scolarità: “L’estero ci ruba i più bravi”. Segue …

Ogni anno partono circa 50mila italiani. I connazionali all’estero sono oltre 4 milioni, in aumento di un milione rispetto al 2006. E’ quanto emerge dalla quinta edizione del "Rapporto Italiani nel Mondo", presentato oggi (2 dicembre) dalla Fondazione Migrantes. Le partenze, spiega l’indagine, superano di gran lunga i nuovi arrivi nel nostro paese. E riguardano soprattutto i soggetti più preparati, confermando la fuga dei cervelli dalla penisola.

Gli emigrati dalla Sardegna (dati 2010 sugli iscritti all’AIRE) sono 100.767 (lo 6,0% della popolazione residente). Le donne sono il 45,3 % e la classe di età più ampia (27,4%) è quella tra i 30 ed i 44 anni

L’89,8 % degli emigrati risiedono in Europa e di questi l’81,2 % risiedono nei paesi dell’Europa a 12. La distribuzione negli altri continenti è la seguente: 0,9 % in Africa, 0,4 % in Asia, 7,6 % in America, 1,3 % in Oceania.

I primi tre paesi di emigrazione sono la Germania (28.913, pari al 28,7 %), la Francia (23.915, pari al 23,7 %) ed il Belgio (12.752, pari al 12,7 %). Tra gli altri paesi (con percentuali che variano dal 7,9 all’1,3 %), i principali destinatari dell’emigrazione sarda sono: Svizzera, Paesi Bassi, Regno Unito, Argentina, Spagna, Stati Uniti e Australia. 

I primi comuni sardi per iscritti all’anagrafe dell’emigrazione sono Cagliari, Carbonia, Sassari, Alghero, Quartu e Siniscola. Per incidenza sulla popolazione rispetto ai residenti, i primi comuni sono Sindia (51,1 %); Nulvi (28,6 %); San Vito (24,4%); Villaputzu (15,5 %).

I flussi con l’estero, come segnala Migrantes, si sono ridotti ma conservano un saldo negativo, considerato anche che "le partenze, specialmente quelle dei giovani, inizialmente hanno un carattere di sperimentazione, per cui i protagonisti non provvedono alla cancellazione anagrafica presso il proprio Comune, con la riserva di formalizzarla solo quando la permanenza all’estero sia diventata stabile". Gli italiani all’estero si rafforzano inoltre con le nuove nascite e con acquisizioni di cittadinanza.

Nella popolazione italiana, spiega Migrantes, diminuisce la tendenza alla mobilità, che oggi è soprattutto a carattere interno. Negli anni ’60, 300mila meridionali l’anno si trasferivano nel Centro-nord e altrettanti si recavano all’estero: tra il ’90 e il 2005, secondo uno studio di Bankitalia, due milioni di meridionali si sono trasferiti al Nord. Adesso 120mila meridionali si spostano nelle regioni settentrionali e centrali, mentre circa 50mila persone si stabiliscono nelle regioni del Sud da altre parti d’Italia.

Ad emigrare sono soprattutto persone con un alto livello di scolarità. Per esempio, nell’area di Londra – solitamente non privilegiata dalle migrazioni – attualmente risultano residenti più di 60mila italiani, poco al di sotto della circoscrizione "forte" di Buenos Aires e alla pari di Stoccarda e Zurigo. Altre mete predilette, secondo il rapporto, sono Berlino, Barcellona, Bruxelles e New York.

Migrantes ribadisce la fuga dei cervelli. "L’estero ruba all’Italia i più bravi", sostiene l’indagine. Sono "migliaia" i ricercatori italiani che si spostano all’estero, mentre gli scienziati con performance più elevate in gran parte sono già emigrati e occupati in università e imprese straniere.



Condividi sui Social Network