Ocse: rapporto Italia 2011
Ocse: rapporto Italia 2011

Il rapporto Italia 2011 dell’Ocse punta in particolare l’attenzione sul nostro sistema di protezione sociale e in particolare afferma che bisogna riformare la Cassa Integrazione. Segue …

”Nonostante i vantaggi di breve termine derivanti dal mantenere i lavoratori nelle imprese per conservare l’occupabilita’ – sostiene l’Ocse – nel lungo periodo la Cig non incentiva sufficientemente i  lavoratori a cercare aziende o settori con prospettive migliori. Le  estensioni della cassa integrazione sono state un buon modo per  estendere la protezione sociale durante la recessione, ma le riforme  sono necessarie”.

L’organizzazione indica che ”gradualmente si devono introdurre una durata minore e tassi di sostituzione piu’ bassi per la Cig e si dovrebbero realizzare politiche attive del mercato del lavoro, nonchè infrastrutture per la ricerca dei posti di lavoro”.

La cig va normalizzata, altrimenti c’è ”un serio pericolo che potrebbe ostacolare il necessario ricollocamento dei lavoratori nei vari settori”.

L’Ocse prevede un tasso di disoccupazione stabile all’8,4% quest’anno e in calo all’8,1% nel 2012, invita il Paese ad orientarsi verso un sistema di ”sicurezza flessibile” in cui i datori di lavoro abbiano la flessibilità di adeguare la propria forza lavoro, mentre i lavoratori abbiano sia l’assicurazione contro le conseguenze della perdita del posto sia l’assistenza nella riqualificazione e nella ricerca di un’altra occupazione.

”In questo sistema – spiega l’Ocse – l’obiettivo è di assicurare la protezione sociale ai lavoratori piuttosto che preservare specifici i posti di lavoro”. 

Inoltre per l’Ocse la politica di bilancio italiana deve  conseguire il risanamento a breve e la sostenibilità a lungo termine. Attualmente l’Italia ”dispone di un buon contesto per la programmazione delle spese e delle entrate complessive articolato in un triennio”, con l’obiettivo del governo di ricondurre il deficit sotto il 3% del Pil entro il 2012.

”Nei programmi del governo –afferma l’Ocse- si insiste sulla moderazione della spesa, ma i risultati per alcune  misure, il blocco delle retribuzioni nel settore pubblico, i tagli ai trasferimenti alle Regioni e una minore evasione fiscale, sono incerti”.

L’Ocse avverte che se si verificasse ”un grave rallentamento  nel conseguimento degli obiettivi, sarebbe necessario prendere in considerazione ulteriori tagli di spesa e possibili interventi sul prelievo, a cominciare dalle misure di ampliamento della base imponibile”.

http://www.oecd.org/document/26/0,3746,en_21571361_44315115_47783258_1_1_1_1,00.html

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